Jacques Brel: Google lo omaggia con un doodle
È dedicato a Jacques Brel il doodle di Google oggi, 15 novembre. Chi è stato Jacques Brel - o meglio: cosa è stato - per la musica francofona del Novecento è impossibile riassumerlo. Parla la sua storia e la sua carriera, ventiquattro anni intensi spesi tra musica (l'esordio discografico nel 1954 con "Grand Jacques", prima di canzoni come "Ne me quittes pas", "Le moribond", "Ces gens-là", "La chanson des vieux amants", interpretate in italiano da - tra gli altri - Gino Paoli, Bruno Lauzi, Roberto Vecchioni, Patty Pravo, Franco Battiato - leggi anche: Jacques Brel: gli italiani l'hanno cantato così), cinema e teatro, prima del ritiro in Polinesia, nelle isole Marchesi, e la morte prematura, a soli 49 anni. Perché Google celebra l'artista proprio oggi? Perché il 15 novembre è la data della sua ultima esibizione pubblica, tenuta nel 1966 al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles (Brel, nome completo Jacques Romain Georges Brel, visse sì la maggior parte della sua vita a Parigi, ma nacque a Schaerbeek, in Belgio, un comune dell'agglomerazione urbana di Bruxelles).
Dopo l'ultima esibizione, tanti film: da "Les risques du métier" di André Cayatte (1968) a "Il rompiballe" di Édouard Molinaro (1973), passando per "Il fascino sottile della perversione" di Jean Valère (1970), "Inchiesta su un delitto della polizia" di Marcel Carné (1971) e i suoi "Franz" e "Le Far-West" (rispettivamente 1971 e 1972).
Negli anni lo hanno omaggiato, riproponendo i suoi brani, Dalida, Céline Dion, Nina Simone e David Bowie, che all'inizio degli Anni '70 incise una cover di "Amsterdam".